Dalla Sicilia il progetto che “salva” le bambine in India, ecco come una bici può cambiare il futuro - Blog Sicilia 09/03/2025
- Interlife
- 9 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Esiste un mondo che, a guardarlo con gli occhi di noi occidentali, è una specie di mondo parallelo, una sorta di film nel quale non riusciamo a calarci come si fa nella realtà. Un mondo che guardiamo come distante e non riusciamo, spesso, a percepire come reale. In questo mondo ci sono ci sono ragazzine che non riescono a studiare, pur avendone voglia e capacità, perché la scuola dista chilometri da casa e, non appena entrate nell’età della pubertà, non essendoci trasporti, fare quel percorso a piedi le rende delle vittime potenziali. Lungo la strada, infatti, non passa giorno senza che una venga aggredita, rapita o violentata.
Il progetto che parte dalla Sicilia per “liberare” le giovani donne indiane
Oggi vi raccontiamo un progetto che parte dalla Sicilia e che guarda alle bambine dell’India con la nostra insolita ospite a Talk Sicilia. Si chiama Francesca Corso ed è segretario generale di Interlife
Cosa è Interlife
Innanzitutto diciamo che Interlife è composta da professionisti del settore con esperienza ultraventennale, che si avvale di donazioni volontarie di singoli cittadini, fondazioni, aziende. Sul territorio nazionale italiano in particolare a guidarla siamo tre donne, ci tengo molto a dirlo, e abbiamo poi ovviamente alcuni team in loco, nei paesi dove operiamo, composti da una trentina di persone in tutto quindi dei numeri esigui.
Siamo un’organizzazione snella, che non ha grandi uffici ma che è riuscita ad ottenere veramente risultati straordinari con oltre 120.000 persone supportate in circa 15 anni.
Cosa fa Interlife, quale il progetto pilota
Interlife contrasta la povertà estrema in India ed opera nella formazione legata alla creazione di un’attività lavorativa Noi crediamo che solo in questo modo si possa veramente uscire dall’estrema povertà, dalla vulnerabilità. Abbiamo ideato per questo un modello di sviluppo unico e innovativo che abbiamo chiamato toolkit Interlife multi, che in inglese significa cassetta degli attrezzi. Quindi forniamo attrezzature, materie prime, formazione e supporto costante affinché persone con un reddito pro capite bassissimo, senza competenze, con una nessuna istruzione, possano avviare con successo un’attività lavorativa. Esistono oltre 25 tipi di Toolkit che vanno da allevamento agro pastorale a piccole attività di commercio.
Ma in che cosa sta l’innovazione? Dare un lavoro nella cooperazione è una idea abbastanza diffusa. Col nostro progetto una volta avviata l’attività e quando questa cammina sulle proprie gambe ed è in grado di sostenersi allora si impegna a donare parte dei proventi ad una seconda persona, sempre estremamente vulnerabile e sempre individuata da noi, che a sua volta avvia un’attività e fa lo stesso passaggio con una terza. Una persona aiutata genera un effetto cascata nel villaggio e nella società locale. Questo crea una catena solidale straordinaria che tra l’altro è in grado di abbassare i costi iniziali del progetto.
Il progetto sposato dai siciliani
Abbiamo detto all’inizio che vi parliamo di un progetto che parte in un certo senso dalla Sicilia e il progetto è una bici per l’India. In sintesi per le bambine indiane avere a disposizione una bicicletta fa la differenza fra l’essere relegate in fondo ad un villaggio, non poter andare a scuola, quindi non avere una istruzione o rischiare di essere aggredite o violentate ogni volta che vanno, perché le scuole sono distanti e il territorio non è sicuro. Donare una bici a una bambina fa la differenza fra una bambina che resterà povera e lontana dalla civiltà e una che invece diventerà una donna affermata attraverso la formazione.
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